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House Dance

Si basa principalmente sulla “House Music”, un genere musicale appartenente alla electronic dance music (EDM), nato nelle discoteche di Chicago nella prima metà degli anni ottanta e fortemente influenzata dalla disco music e da elementi del funk dei tardi anni settanta. Il nome house deriva dal Warehouse, storico locale di Chicago il cui dj resident Frankie Knuckles, soprannominato “The Godfather of House, è riconosciuto come il creatore”. Per capire a fondo quale sia il corpo di questa danza dobbiamo riferirci proprio alle origini e caratteristiche di questa musica e dei luoghi e delle persone che li frequentavano. Nella musica house possiamo trovare elementi hip hop, soul, funk, r&b, latin, african e molto altro. I clubs dove questa musica veniva suonata, principalmente tra Chicago e New York, erano frequentati da brasiliani, ispanici, africani, orientali e bianchi di vari etnie, con il principale scopo di divertirsi e ballare. Una danza sociale quindi, a cui ognuno contribuiva con il proprio apporto di stili e movimenti diversi provenienti da differenti background culturali. Avviene così una fusione di elementi di hip hop, salsa, capoeria, tip tap e jazz in un amalgama in continua evoluzione che si esprime principalmente nel freestyle: la matrice d’improvvisazione è una peculiarità di questa danza. Negli anni è avvenuta una definizione di un vocabolario tecnico e stilistico house. I principali elementi sono il Footwork, il Jacking e il Lofting. Il danzatore è “dominato” dalla musica che lo spinge a movimenti complessi e veloci dei piedi combinati con movimenti fluidi del torso e elementi di floor work. Tra i passi base fondamentali vi elenchiamo lo Step-touch, il Jack (passo in cui il ballerino ondeggia il busto avanti e indie.

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